Dove e Quando è Nata la Pizza?

Ingredienti semplici e di qualità, espressione della tradizione mediterranea più profonda, da cui provengono acqua, farina, lievito e olio, che si uniscono per dare vita a un’eccellenza gastronomica italiana celebrata e, soprattutto, mangiata in tutto il mondo. Stiamo parlando della pizza!

Alta, bassa, capricciosa, diavola, marinara e chi più ne ha più ne metta, senza dimenticare l’unica e inimitabile, la Regina, uno dei simboli della tradizione culinaria italiana: la pizza napoletana, che ha conquistato i palati di tutto il mondo e regalato momenti di gusto senza tempo.

Oggi scopriamo le sue origini, un viaggio tra mani impastate e pirlature, il movimento che permette di arrotondare l’impasto, che dalla notte dei tempi ci condurrà ai piedi del Vesuvio, da cui si è diffusa la ricetta che oggi conosciamo, diventando uno dei marchi di fabbrica della cucina italiana.

Dove è nata la pizza

È il simbolo per eccellenza della gastronomia italiana, un’ambasciatrice famosa e apprezzata in tutto il mondo, a tal punto che l’arte del pizzaiuolo napoletano è stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Quella che conosciamo oggi è l’evoluzione di un alimento dalle origini antiche che affonda le sue radici nel passato.

Risale infatti alla preistoria, durante il Neolitico, la prima versione rudimentale della pizza: con la nascita dell’agricoltura si iniziarono a cuocere sulla pietra degli impasti di cereali tostati o di pane azzimo, privi di lievitazione.

Gli amanti della vera pizza napoletana, morbida, fragrante e dal bordo rialzato, avrebbero però storto il naso assaggiando la prima variante neolitica. Come non avrebbero riconosciuto le prime pite preparate dagli antichi greci: un pane appiattito a cui venivano aggiunti aromi, come la cipolla e l’aglio. Nel corso dei secoli sono emerse altre leggende e origini alternative: si narra infatti che il re dei persiani Dario il Grande, avesse l’abitudine di cuocere una sorta di pane piatto farcito con formaggio e datteri, che forse oggi verrebbe paragonato alla versione americana con l’ananas.

Ripercorrendo la lunga storia della pizza, sono giunte fino ai nostri giorni notizie risalenti alla fine del ‘500, in cui era diffusa la “mastunicola” una versione napoletana preparata con strutto, pepe, formaggio e foglie di basilico, alla quale si è poi aggiunta la variante con “cecinelli”, preparata con il pesce. L’unione tra l’impasto a base di farina e il pomodoro, avviene invece a metà del ‘700, nel Regno di Napoli: l’antica focaccia di origine popolare, che conquistava il palato di ogni classe sociale, iniziò ad essere venduta dai fornai del Regno e consumata per strada, dando vita ad uno dei primi esempi di street food.

Ma quindi, dove è nata la pizza? Se hai in mente l’originale napoletana, quella verace, preparata con la maestria di intere generazioni di pizzaioli, che hanno tramandato fino ai nostri giorni i segreti dell’impasto perfetto, Napoli è la risposta che stai cercando.

Chi ha inventato la pizza?

Sembra risalire al giugno del 1889 l'invenzione ufficiale della pizza, preparata dal cuoco Raffaele Esposito in onore di Margherita di Savoia, la Regina d’Italia: non a caso i condimenti utilizzati, il pomodoro, la mozzarella e il basilico, rappresentano i colori della bandiera italiana.

Come anticipato, erano già presenti in quel periodo alcune ricette della cultura gastronomica napoletana, come le varianti condite con formaggio, strutto e pomodoro: si racconta che il celebre cuoco abbia realizzato tre ricette classiche della cucina partenopea, tra cui la marinara e la mastunicola, mettendo a tavola anche la Pizza Margherita che oggi noi tutti conosciamo. Da allora fu un successo planetario e da fenomeno locale le pizzerie si diffusero in ogni parte del globo: grazie anche ai migranti italiani che dal Meridione portarono un assaggio delle loro origini in nuovi continenti.

Il più classico dei cibi italiani si diffuse infatti tra le strade delle grandi metropoli degli Stati Uniti, come Chicago e New York, dove in pochi anni nacquero i primi locali dedicati: le prime versioni non prevedevano la mozzarella, difficile da reperire, ma formaggi locali. È invece con il boom economico del dopoguerra, quando intere famiglie del Sud Italia iniziarono ad emigrare verso il Nord del paese, che nacquero le prime pizzerie per i compaesani emigrati e per la gente del posto.

Questa meraviglia della cucina italiana si è diffusa in seguito in ogni angolo del pianeta, portando un assaggio della nostra tradizione a chi vuole regalarsi un momento di gusto in compagnia.